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Palermo, colpo alla cosca di Resuttana: un secolo e mezzo a 14 imputati, c'è anche un ex commercialista


Il Gup del tribunale di Palermo Marco Gaeta ha condannato a 150 anni complessivi di carcere i quattordici imputati del processo denominato Resurrezione, risalente al luglio dell’anno scorso e che evidenziò il ritorno alle attività criminali di due capimafia storici, Michele Micalizzi da un lato – coinvolto in un altro troncone della vicenda, assieme ad altri – e Salvatore Genova, detto Salvo (nella foto), che invece è il principale protagonista del processo chiuso questo pomeriggio con la sentenza della parte andata in abbreviato.

Sono cinque invece gli assolti. Con Genova, oltre a gregari e strettissimi collaboratori, era imputato un ex commercialista come Giuseppe Mesia, pure lui riconosciuto colpevole, così come richiesto dal pm Giovanni Antoci, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Marzia Sabella.

Mentre è in ordinario un altro colletto bianco, il notaio Sergio Tripodo. A Genova, che era in palese competizione e «concorrenza» con Micalizzi, il Gup, nonostante lo sconto di pena di un terzo previsto per l’abbreviato, ha inflitto 18 anni di carcere. Ancora di più (20 anni) hanno avuto Sergio Giannusa e Mario Napoli, molto vicini a Genova, ma per loro la condanna è in continuazione con altre, rimediate per fatti analoghi (mafia ed estorsioni) nel 2013.

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