Nino Drago se n’è andato. Classe 1940, palermitano, attore e regista, anima di un teatro che dalle palestre e dai sottoscala arrivò ai palcoscenici nazionali di una città che ancora non era abituata a frequentare un certo teatro. Oggi i suoi attori lo ricordano, da Paride Benassai a Giacomo Civiletti a tanti altri. Fondò con Giacomo Civiletti il Piccolo Teatro di via Pasquale Calvie e la sua compagnia I Draghi 74, poi aprì La Chanson, ma solo per una stagione. Da allora in poi si rinchiuse in se stesso: nel 2017 si rivide alla commemorazione della morte di Gigi Burruano, non stava bene ma parlò con trasporto dell’amico e compagno di teatro. Fino al 2018 era vissuto al Borgo Vecchio, accudito dai nipoti, poi si trasferì in una casa di riposo e nell’ultimo periodo non ci vedeva più.
Il ricordo
«Va via un pezzo di storia del teatro a Palermo – ha scritto Benassai nel suo ricordo su Facebook -. A lui devo il mio primo contratto d’attore quando volle coinvolgermi in quella che si chiamava allora cooperativa I Draghi 74. Riuscì a realizzare due teatri Il Piccolo e la Chanson prima ancora anche il Bunker. Era il tempo in cui la città cercava una propria dimensione teatrale. Dalle sue idee pazze si sono formati tanti attori del nostro immaginario collettivo noti al grande pubblico di Palermo. Onore a Nino Drago interprete autentico della nostra scena. Il successo che ebbe al tempo Palermo Oh cara lo si deve anche lui, che intuì prima degli altri la forza evocativa di uno spettacolo che raccontava i quartieri palermitani».
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