Il massacro di Altavilla, il racconto di Barreca sui coniugi Fina-Caradente: «Cosa dicevano, io facevo: ci presero la mente»

«Cosa dicevano, io facevo. Hanno fatto miracoli e prodigi… ci hanno preso la mente a tutti e cinque»: sono le parole che ha usato Giovanni Barreca per descrivere ai professionisti che lo hanno visitato il rapporto che si era instaurato tra Sabrina Fina, Massimo Carandente e la sua famiglia. In questo passaggio della perizia, in cui l’ex muratore è stato riconosciuto incapace di intendere e di volere, ci sarebbe la causa scatenante degli omicidi della moglie e dei figli. Secondo gli esperti sarebbe stato succube e manipolato, lui come la figlia all’epoca minorenne (ha compiuto 18 anni il mese scorso), dalla coppia che era entrata nella loro vita. L’amicizia iniziale, infatti, si era trasformata in qualcosa di più profondo e inquietante, ovvero si era creato «un piccolo gruppo religioso in cui i due coindagati possono aver assunto, secondo quanto riferito da Barreca, un ruolo trainante, al di fuori di contesti di culto ufficiale», confidando così «in un rapporto di affidamento e fiducia nei confronti di soggetti che riconosceva» e che interpretavano «secondo i suoi stessi criteri radicali la fede».

La strage di Altavilla Milicia


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