Finto incidente d’auto a Canicattì per nascondere la morte in cantiere, tre condanne dopo dieci anni

L’incidente mortale in cantiere e la simulazione dell’incidente stradale per occultare la caduta dal tetto dell’operaio in nero: dieci anni dopo i fatti arriva la sentenza.  In particolare sono stati inflitti 4 anni di reclusione a Giovanni Garlisi, 45 anni, titolare dell’impresa esecutrice; poi un anno di reclusione a Roberto Lauricella Donisi, 56 anni, titolare dell’impresa affidataria dei lavori ed infine 8 mesi di reclusione ad Antonio Ferraro, 64 anni, proprietario e committente dei lavori.

I tre imputati sono stati anche condannati a risarcire i danni alle parti civili per importi che variano da un minimo di 25 mila ad un massimo di 50 mila euro. La pena inflitta a Ferraro e Lauricella Donisi è stata dichiarata «condizionalmente sospesa» per il termine di 5 anni.

I tre condannati dovranno inoltre pagare una provvisionale immediatamente esecutiva nei confronti della vedova e dei tre figli della vittima, assistiti dall’avvocato Nunzio Di Naro, per un importo complessivo di 135 mila euro. Sul banco degli imputati c’erano altre 2 persone, Maria Grazia Cuva di 61 anni e Gioacchino Caracciolo di 49 anni, quest’ultimo collega della vittima. Cuva, accusata di omicidio colposo, è stata assolta mentre per altri reati è intervenuta la prescrizione.

Agrigento


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