Stupro di gruppo a Catania: tre minori in carcere
Catania, 5 febbraio 2024 o.
La testimonianza della vittima
Il branco è stato smascherato a più riprese, la stessa vittima ha riconosciuto tre degli aggressori, due dei quali erano i minorenni stupratori. Gli altri sono stati indicati dal fidanzato 17enne e dal componente del gruppo che aveva raccontato l’accaduto a una operatrice della struttura di accoglienza, la quale poi si era rivolta ai magistrati.
Attivata una rete di sostegno
La Procura per i minorenni, diretta da Carla Santocono, subito dopo avere aperto l’inchiesta ha attivato una rete di sostegno nei confronti della vittima, del suo fidanzato 17enne e dei loro genitori. Inoltre ha attivato l’Azienda sanitaria provinciale per fornire anche supporto psicologico.
Ricostruzione dei fatti
Dagli atti delle due inchieste delle Procure emerge una ricostruzione dei fatti: la coppia è stata prima accerchiata dal gruppo, poi uno di loro ha spinto la ragazzina dentro uno dei bagni dove è avvenuta la violenza. La 13enne ha cercato di opporsi, senza riuscirci. “Tremavo come una bambina”, ha testimoniato ai Pm. La tredicenne ha provato a difendersi, riuscendo soltanto a dire “basta, per favore, non lo fare”. Poi lo stesso incubo con il secondo violentatore, mentre un terzo indagato guardava da un muretto divisorio. Questi ha sostenuto di essere intervenuto alle grida della giovane, sostenendo di aver detto agli amici di smetterla. Versione però smentita dalla stessa vittima: “Nessuno dei presenti ha detto ‘lasciatela stare’ o ha cercato di interrompere la violenza”. Intanto il fidanzato della tredicenne era bloccato all’esterno, picchiato e minacciato. Alla fine i sette fuggono e i due fidanzatini riescono a raggiungere la strada e a chiedere aiuto ai passanti.
Questa terribile vicenda evidenzia l’importanza di una tempestiva attivazione di supporto psicologico per le vittime di abusi sessuali, così come l’importanza di un efficace supporto legale e investigativo per portare alla giustizia i colpevoli.
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