L’omicidio della signora Concetta De Bormida: il momento della verità a Catania
Il 10 Febbraio 2024, a Catania, si terrà l’udienza decisiva nel processo per l’omicidio della signora Concetta De Bormida, una donna 69enne originaria di Centuripe, nell’Ennese. La vittima fu investita mortalmente nella zona industriale di Catania e l’assassino ha confessato di averlo fatto di proposito. Venerdì prossimo spetterà ai giudici della quarta sezione penale della Corte d’assise di Catania il compito di esprimersi sulla richiesta di perizia psichiatrica.
L’imputato è il catanese Piero Maurizio Nasca, accusato di omicidio volontario aggravato dall’aver agito per “motivi abietti” e del tentato omicidio della moglie, la signora Anna Longo. Rischia l’ergastolo. Un figlio della vittima, il più giovane, si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Emanuela Fragalà. Il processo si celebra con rito immediato, chiesto dal sostituto procuratore Valentina Botti e disposto da Gip Marina Rizza. La vittima sarebbe stata uccisa da Nasca solo perché amica di sua moglie. Nasca è difeso dall’avvocato Fabio Presenti.
La difesa ha preannunciato che chiederà la perizia. Già nel corso delle indagini, l’avvocato Presenti aveva fatto acquisire alla Procura la documentazione clinica dell’indagato, che aveva dichiarato di essere stato in cura al Sert di Giarre per tre anni e di essere stato ricoverato a Trecastagni. Nasca ha prima confessato tutto. Poi però ha cercato di giustificarsi dicendo di non aver avuto intenzione di uccidere nessuno, ma solo di mettere paura alla vittima e all’ex moglie. Ha raccontato di avere avuto un attacco al momento dell’omicidio della signora De Bormida, affermando che le due donne cercavano di evitare lui mentre camminavano.
Questo tragico episodio sta scuotendo la comunità di Catania e suscitando molte domande riguardo alla sanità mentale e al tema della violenza di genere. Gli eventi testimoniano la gravità delle conseguenze dell’abuso psicologico e delle dinamiche di potere nelle relazioni familiari. Speriamo che giustizia venga fatta per la signora De Bormida e che questo caso possa portare ad una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione su tali problematiche.
Il peso della verità e della giustizia ricadrà sulle spalle dei giudici che dovranno valutare attentamente ogni aspetto del caso. La decisione che verrà presa avrà un impatto significativo sulla vita di molte persone coinvolte. Resta solo da sperare che la giustizia sia fatta per la signora De Bormida e che situazioni simili possano essere prevenute in futuro.
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