La tragedia del lago di Pergusa
«Il pezzo di cielo caduto sui fiori» decantato da Ovidio non esiste quasi più. Il lago di Pergusa, quello dove il mito racconta sia avvenuto il Ratto di Proserpina, è ormai ridotto ad una piccola pozzanghera solamente nella zona centrale della conca, con una profondità massima di poche decine di centimetri. E per i segnali che arrivano, la situazione per l’immediato futuro non è affatto rassicurante. In particolare da un punto di vista climatico, visto che, se le precipitazioni sono per certi versi le stesse degli ultimi anni, sul fronte delle temperature a Enna, e a Pergusa in particolare, siamo in primavera inoltrata in pieno ottobre. Ieri (21 ottobre) intorno alle 12 proprio sulla zona del lago c’erano circa 28 gradi.
Emergenza ambientale e azioni necessarie
Tutto questo sicuramente causa una maggiore evaporazione dell’acqua all’interno della conca dell’unico lago naturale siciliano. Ma è anche vero che le istituzioni che hanno competenza su questa area, dal Libero Consorzio Comunale nella qualità di ente gestore della Riserva naturale speciale di Pergusa, istituita dalla Regione nel 1995, al Comune, all’assessorato regionale al Territorio, ma anche all’autorità di bacino, avrebbero potuto e dovuto fare di più. Ed adesso per cercare di salvare questo sito di importantissima rilevanza a carattere comunitario, da un punto di vista floro-faunistico, è scattata una vera corsa contro il tempo. Proprio l’altro ieri è stato a Pergusa il Comitato scientifico di Legambiente Sicilia, che ha effettuato un sopralluogo.
Interventi e speranze per il recupero
E mercoledì scorso la conferenza dei capigruppo del Comune di Enna ha diramato un documento per conto dell’intero Consiglio comunale, dove in pratica si chiede che ognuno per le proprie competenze metta in atto tutti quegli interventi mirati a migliorare la possibilità che le acque, piovane ma non solo, possano arrivare all’interno del bacino senza disperdersi. Un documento redatto anche alla luce delle informative fornite sia in audizione in IV commissione consiliare che in Consiglio comunale da esperti della questione, come la biologa Rosa Termine, che da sempre effettua i monitoraggi sul lago per conto dell’università Kore, e il consigliere regionale di Legambiente Giuseppe Amato.
«Libero Consorzio e Comune di Enna devono intervenire immediatamente sulla pulizia del canaloni – commenta Amato – anche se ad onor del vero il Comune lo sta già facendo e arrivano notizie che anche l’ex Provincia regionale lo farà a brevissimo tempo. Dopodiché, deve essere ripresa immediatamente l’attività di monitoraggio ambientale del lago, ferma ormai da anni. Questo consentirebbe di avere in tempo reale delle informazioni precise e puntuali sulle condizioni. Infine, ma non è meno importante, è necessaria la separazione del sistema fognario e di raccolta delle acque».
Storica emergenza e soluzioni del passato
Alla fine degli anni Novanta il lago di Pergusa ha vissuto un momento di prosciugamento ancora più drammatico. Ma a dare un decisivo contributo al suo salvataggio fu l’allora assessore provinciale al Territorio, Salvatore Termine, che fece realizzare una condotta che portò all’interno del bacino lacustre l’acqua in esubero, e quindi solamente nei mesi invernali, dalla diga Ancipa di Troina. Infatti, a poche centinaia di metri dal lago passa la condotta principale dell’allora Eas, oggi Siciliacque. Questo intervento consenti al livello dell’acqua di risalire lentamente, anche se poi il contributo principale arrivò sempre da madre natura. Questa condotta a quanto pare funziona ancora. Ma un eventuale analogo intervento lo dovrebbe autorizzare la Regione con il suo assessorato di competenza, vale a dire quello al Territorio ed Ambiente. L’assessore Elena Pagana ha sempre dichiarato che sul lago di Pergusa la Regione farà tutto quello le spetta di fare. Ma intanto il Lago del Mito sta quasi per scomparire.
– Salvare il lago di Pergusa
– Ratto di Proserpina
– Riserva naturale speciale di Pergusa
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