I risultati in trasferta del Palermo: una promessa mantenuta e un banco di prova per il futuro
Dai 16 punti conquistati finora in trasferta, che avrebbero potuto anche essere di più senza i finali convulsi di Parma e Como, emergono sostanzialmente due aspetti: la promessa mantenuta del salto di qualità rispetto alla passata stagione, dove il Palermo lontano dal Barbera è spesso apparso l’ombra di se stesso, e la continuità di rendimento fuori casa con i gironi d’andata dei campionati di vertice in B. Se i rosa riusciranno a tenere questo ritmo nella seconda metà di stagione, i presupposti per candidarsi prepotentemente alla promozione ci sono tutti; servirà però gestire il risultato nei momenti più caldi del match, cosa che soprattutto nelle ultime settimane si è vista meno.
Un avvio scoppiettante e una leggera flessione
Dopo un avvio scoppiettante in trasferta, con quattro vittorie nelle prime cinque uscite, il Palermo ha un po’ allentato la presa: l’affermazione lontano dal Barbera manca da tre mesi, dal famoso 0-2 di Modena (7 ottobre) davanti a un muro rosanero da 3.400 persone, poi sono arrivati il ko con la Sampdoria e tre pareggi consecutivi. Questi ultimi sono tutti maturati in modo rocambolesco: a Terni il Palermo ha giocato nel finale con l’uomo in più senza riuscire a concretizzare, a Parma ha buttato via il doppio vantaggio nei minuti di recupero e a Como la follia di Marconi ha regalato ai padroni di casa il rigore del definitivo 3-3. La rincorsa alla Serie A riparte da un campo difficile come il Tombolato, dove il Cittadella è reduce da quattro successi di fila: i rosa visti nelle ultime settimane hanno tutte le carte in regola per riconquistare il sorriso fuori casa, ma la concretezza dovrà riguardare la fase sia offensiva che difensiva.
Statistiche e confronti con le stagioni passate
I 16 gol fatti sono forse la nota più lieta del rendimento esterno del Palermo: doppiato il dato del girone d’andata dell’anno scorso (8 reti) e pareggiato quello dell’ultima promozione, quando però i rosa impiegarono due partite in più (11 contro 9) per raggiungere tale quota. Anche l’aver perso una sola partita merita attenzione: di recente solo nel 2017/18 il Palermo chiuse la prima parte di campionato senza ko esterni, un anno dopo cedette solo con la capolista Brescia e nella stagione attuale è tornato a mani vuote solo da Genova, dove comunque ha sfiorato due volte il pari nel recupero; dodici mesi fa invece le sconfitte al giro di boa erano state quattro.
Il banco di prova per la seconda metà di stagione
Il vero banco di prova per Brunori e compagni sarà tenere un rendimento così alto anche nella seconda parte di stagione: in epoca recente solo nel 2013/14 i rosa riuscirono a fare meglio al ritorno piuttosto che all’andata, per il resto non sono mai riusciti a esprimersi come ai livelli di inizio campionato e in alcuni casi (2017/18 e 2018/19) sono arrivati dei veri e propri crolli, che hanno inciso sulla classifica finale. Nella scorsa stagione i punti esterni al ritorno furono appena 8, con l’unica affermazione ad Ascoli e la porta di Pigliacelli sempre bucata nelle dieci partite disputate: adesso il Palermo sarà chiamato a sfruttare un calendario che dopo un avvio da brividi (Cittadella, Catanzaro, Feralpisalò e Cremonese) ha in serbo trasferte decisamente più abbordabili. Ora più che mai servirà far valere lo status di squadra favorita.
Nella foto la festa dei giocatori del Palermo dopo a vittoria allo stadio Alberto Braglia di Modena (foto di Tullio Puglia)
– rendimento fuori casa
– promozione
– ritorno piuttosto che all’andata
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