Nuovi presidi a Catania: “Mi cuerpo es mio” e “Studentato 95100” resistono allo sgombero

La solidarietà continua

La solidarietà per lo sgombero del Consultorio “Mi cuerpo es mio” e per lo Studentato 95100 continua a farsi sentire anche dopo due settimane dall’ordinanza emessa.

Nonostante la situazione delicata, grazie al supporto di diverse associazioni e di semplici cittadini le attività del Consultorio e dello Studentato proseguono in diversi spazi della città messi a disposizione temporanea. Tutto questo dimostra che le attività svolte in quei locali erano  fondamentali per moltissime persone, le quali non potevano farne a meno. Moltissime persone non hanno esitato a sostenere con le poche risorse a disposizione sia il Consultorio “Mi cuerpo es mio e lo Studentato 95100.

Continuano le attività di presidio davanti ai avanti i locali posti sotto sequestro di via Gallo e via Sant’Elena, animati da giovani  e dal tutto il vicinato che ogni giorno continuano ad esporre striscioni di protesta. Proprio durante la giornata odierna, 19.12.2023, dopo aver lanciato un appello,  i volontari del  consultorio e dello studentato si troveranno al presidio situato in via Sant’Elena per raccogliere le firme dei tanti sostenitori della causa di assegnazione del locale.

Una volontaria del consultorio, Virginia, dichiara “sono state fatte accuse di non svolgere alcuna attività sociale, bene adesso ci sono quattro nuovi posti in città che ospitano le attività del Consultorio, anche se è emergenziale come soluzione questo ci dimostra quanto sia condivisa la necessità di avere uno spazio come il Consultorio Mi cuerpo es mio in questa città”. Inoltre il consultorio porterà avanti le consuete  attività, ringrazia inoltre le scuole che ogni giorno li hanno spronati a continuare il percorso di educazione sessuale. Il consultorio ha ancora tanta strada da fare e l’anno nuovo vedrà il progetto di estensione fuori dal centro storico, per raggiungere le periferie della città.

Afferma inoltre “Più di una settimana fa è stata protocollata una richiesta di incontro con il comune di Catania e tutte le istituzioni chiamate in causa dall’accaduto. Sono stati mandati anche dei solleciti, sono stati più volte interpellati gli interessati ma ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Ci sembra assurdo che dopo lo sgombero, già avvenuto senza preavviso, non ci si stato nemmeno il tentativo di trovare una soluzione o un dialogo, d’altro canto, noi abbiamo intenzione di farci ascoltare e non aspetteremo con le mani in mano.” Pretendendo di avere una risposta entro il 23 Dicembre 2023, perché le necessità di questa città non possono aspettare uno stadtà non lasciando ad una donna la possibilità di riconoscere un posto sicuro, delle mura di cui fidarsi e non possiamo accettare che nonostante questo si possa continuare ad ignorare le nostre richieste.”


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