che hanno partecipato alla tavola rotonda “Una e indivisibile. Autonomia indifferenziata: un attacco all’unità della Repubblica e all’uguaglianza dei diritti” presso il Mercato Emmaus Palermo. ” e andare avanti anche successivamente, costruendo iniziative e sensibilizzazione, fino al ritiro del disegno di legge – ha detto Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo – Ricordiamo che negli ultimi dieci anni 50 mila persone, in gran parte giovani tra i 15 e i 34 anni, sono andate via da Palermo e 190 mila in tutta la Sicilia. Questa riforma potrà solo rafforzare lo squilibrio di spesa e quindi di tutela dei diritti tra le regioni italiane”.
à perché più ricche e zone dove le prestazioni sanitarie non saranno garantite; significherebbe stabilire un principio in virtù del quale il livello dei servizi erogati in ogni regione non dipenderebbe dal bisogno bensì dal reddito. Senza parlare del rischio enorme di avere venti sistemi sanitari diversi o differenti normative in tema di lavoro, beni culturali e altro”.
e aumentare spesa sociale e welfare di comunità, si colpevolizzano i poveri e le regioni maggiormente in difficoltà”.
Anche Osas Egbon dell’associazione Donne di Benin City ha posto l’attenzione sulla tutela dei più vulnerabili: “Sarebbe ulteriormente compromessa da servizi meno efficienti e con minore capacità di spesa”. “La creazione di venti diversi sistemi d’istruzione porterà alla distruzione della scuola pubblica – ha osservato Finella Giordano, dell’Osservatorio contro la militarizzazione della Scuola – con rischi enormi che la scuola perda la sua funzione fondamentale, di dare a tutte e tutti pari opportunità”.
“No all’autonomia differenziata”. Tavola rotonda al centro Emmaus: “Riforma distruttiva dei valori della Costituzione e penalizzante per le regioni del sud”. dalla Sicilia