Il testo discute del legame tra gli esseri umani e il territorio in cui vivono, sottolineando l’importanza di conoscere, vivere e attraversare i luoghi per apprezzarli e difenderli dagli eventi catastrofici, come gli incendi e le alluvioni. L’autore afferma che tali catastrofi non sono naturali, ma sono causate principalmente dall’industrializzazione e dal capitalismo senza limiti. Per porre fine a questa aggressione ambientale, è necessario un impegno collettivo, culturale e sociale per adottare pratiche preventive e sostenibili, come ridurre l’uso animale nell’agricoltura e nell’allevamento, risparmiare acqua e aumentare la copertura arborea. L’autore sostiene anche la necessità di comprendere le vere cause delle catastrofi e di coinvolgere attivamente le istituzioni e la società civile nel processo decisionale. Viene criticato lo stanziamento di fondi per progetti inutili come il ponte sullo Stretto, a scapito degli investimenti nella prevenzione delle catastrofi naturali. Il testo si conclude sottolineando l’importanza di essere consapevoli delle connessioni tra la nostra individualità e il bene comune, e la responsabilità di diventare custodi del territorio.
Messina, incendi, frane e alluvioni: prendiamoci cura dei nostri territori – imgpress
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