Messina Denaro: “Palermo, vita libera. Nessun rimorso, ma mai dire mai”

Le dichiarazioni spavalde del boss di Castelvetrano durante l’interrogatorio del 7 luglio scorso

Un latitante senza limiti, con amicizie ovunque

Il boss Matteo Messina Denaro ha mostrato spavalderia durante l’interrogatorio del 7 luglio scorso, ammettendo di non aver trascorso la latitanza solo a Campobello di Mazara ma anche nel capoluogo siciliano. Ha affermato di condurre una vita libera, con amicizie che non si limitano all’ambiente considerato mafioso.

Una vita come quella di ogni altro cittadino

Denaro ha descritto la sua vita come quella di ogni altro cittadino, confidando di avere frequentato persone ricche e povere senza distinguere, e di essersi fatto tatuaggi e curare da un dentista a Palermo. Si è definito un “mafioso anomalo” senza nemici e una garanzia per tutti.

Un’esternazione controversa sulle recenti arresti

Il boss ha espresso il suo disprezzo per i recenti arresti, ritenendo che si tratti di “basse canaglie” e definendo la situazione come indecente.

Il riferimento a persone specifiche e le controversie sulle stragi

Durante l’interrogatorio, Denaro ha menzionato nomi specifici e ha sollevato dubbi sulle verità processuali riguardo alle stragi di mafia. Ha sottolineato che non si pente delle sue azioni, ma ha lasciato intendere di non escludere che possa cambiare idea in futuro.

Risentimento per le implicazioni della sua famiglia

Denaro si è lamentato delle implicazioni che le indagini hanno avuto sulla sua famiglia, sottolineando che la sua famiglia ha pagato il prezzo delle sue azioni.

Polemiche sulla provenienza dei soldi

Ha tentato di giustificare la presenza di soldi a casa della sorella, attribuendone l’origine alla madre e dichiarando di non aver mai commesso estorsioni, traffici di droga o rapine.

Riserve sull’arresto

Il boss ha commentato sull’arresto, affermando di essere stato catturato per la sua malattia e non per tradimento. Ha anche affermato di non aver fiducia nelle dichiarazioni del colonnello che lo assicurava di non essere stato tradito.

In conclusione, l’interrogatorio del 7 luglio scorso ha fornito uno sguardo dettagliato sulle opinioni e dichiarazioni del boss di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro. Le sue affermazioni hanno sollevato controverse polemiche e sollevato dubbi sulle verità processuali e storiche riguardanti le attività criminali.

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