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La prigione in Italia: un sistema mortale.

Il convegno tenutosi ad Agrigento ha affrontato il problema del sovraffollamento delle carceri italiane. Walter Carlisi, Giudice di Sorveglianza, ha condiviso la sua esperienza sull’argomento, mentre l’Avvocato Antonino Gaziano ha evidenziato la lentezza delle procedure processuali come causa principale del problema. Ad Agrigento, la mancanza di tecnologia, come le aule dotate di videoconferenza, rallenta ulteriormente le udienze. Il giornalista Stefano Natoli ha sottolineato che le carceri italiane, invece di essere strumenti per il recupero e la rieducazione, spesso diventano luoghi di tortura. Questo è evidenziato dai numeri alarmanti di suicidi in carcere nel 2022, che sono stati i più alti dal 1990. Nel 2022, si sono verificati 84 suicidi, con un’incidenza 20 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Inoltre, il 60% dei suicidi coinvolge detenuti italiani, mentre il resto riguarda detenuti stranieri, che rappresentano il 40% del totale dei detenuti. Il convegno ha sottolineato l’urgenza di una riforma del sistema carcerario italiano per garantire la sicurezza e il recupero dei detenuti.

La prigione italiana: un sistema che uccide.

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