La Cassazione ha respinto il ricorso della Procura generale di Palermo per il sequestro cautelare del patrimonio di Marcello Dell’Utri. Questo riguarda il processo in cui Dell’Utri è stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’inchiesta patrimoniale, iniziata nel 2014, ha analizzato il patrimonio milionario dell’ex senatore, che comprende ville, appartamenti, azioni e conti correnti per un valore di centinaia di milioni di euro. La Procura aveva chiesto il sequestro dell’intero patrimonio, affermando che fosse stato accumulato in modo illecito attraverso il suo rapporto con Silvio Berlusconi. In particolare, sono stati evidenziati prestiti infruttiferi, bonifici e donazioni da parte di Berlusconi alla famiglia Dell’Utri, per un totale di oltre 20 milioni di euro. Tuttavia, i giudici non hanno trovato sufficienti prove che questi flussi fossero illeciti, suggerendo che potessero essere spiegati dai rapporti di amicizia e lavoro tra Berlusconi e Dell’Utri. La Cassazione ha confermato il verdetto cautelare, consentendo al processo di procedere nel merito.
La Cassazione conferma: no al sequestro dei beni di Marcello Dell’Utri
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