Investigazione sulla morte di Maria Rus
Il ritrovamento della vittima carbonizzata
Gli specialisti del nucleo investigativo dei vigili del fuoco sono entrati nella casa di vicolo Avenia, a Naro, dove è stata trovata morta carbonizzata Maria Rus. Davanti all’uscio di casa è stato prelevato un mozzicone di sigaretta. Gli investigatori hanno effettuato i rilievi dentro l’abitazione.
Assenza di tracce di acceleranti
I vigili del fuoco non hanno trovato materiali che abbiano potuto fare accelerare il rogo. Nessuna traccia di liquido infiammabile o inneschi vari all’interno dell’abitazione di. Il nucleo investigativo dei vigili del fuoco ha ultimato i rilievi all’interno della residenza, di proprietà di Maria Rus, ed ha accertato che per appiccare le fiamme non è stata utilizzata benzina.
Ipotesi sull’incendio doloso
Quasi scontato dunque il fatto che l’incendio è stato appiccato alla poltrona davanti alla quale è stata trovata la donna. La figlia Marcela racconta: «Mia mamma non si sedeva mai su quella poltrona. Si metteva da tutt’altra parte della casa, dove il cellulare ha campo».
Richiesta di testimonianze
Marcela e Giuseppe chiedono la collaborazione di eventuali testimoni e escludono l’ipotesi di un incidente. Seduti sugli scalini di vicolo Avenia, mentre aspettano di poter parlare con i carabinieri, la figlia e il genero di Maria Rus sono addolorati e chiedono ai residenti del quartiere di collaborare con le autorità per fare luce sull’accaduto.
Ipotesi sul movente
Il genero, Giuseppe, ipotizza che il tragico evento possa essere legato a problemi economici o a controversie personali che la vittima potrebbe aver avuto. Non si esclude un coinvolgimento di persone conosciute nel quartiere.
– Caso di Maria Rus
– Investigatori dei vigili del fuoco
– Mozzicone di sigaretta
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