Il “Re della Bucceria”: un sovrano prepotente
La storia di Geronimo Colloca, noto come il “Re della Bucceria” nella Sicilia del ‘500, è un esempio di prepotenza e abuse di potere che talvolta viene permessa grazie alla complicità delle autorità.
L’autorevolezza del “Re”
Geronimo Colloca, durante il suo dominio nel mercato della Bucceria, riusciva a mantenere l’ordine e a far rispettare le sue decisioni grazie alla sua autorevolezza. Era talmente potente da avere l’affetto del viceré e del Presidente del Regno, che gli permettevano di gestire gli affari come meglio credeva, anche ricorrendo all’uso della violenza senza alcuna conseguenza spiacevole. Persino i membri della nobiltà approfittavano del suo potere per i loro affari personali, garantendogli protezione.
La caduta del “Re”
Tuttavia, l’arrivo in Sicilia del viceré don Marcantonio II Colonna pose fine al regno di Colloca. Nonostante i tentativi di conquistare la fiducia del nuovo viceré, le cose cambiarono quando un amico e collega di Geronimo lo tradì, consegnandolo agli uomini del viceré. Il “Re della Bucceria” venne impiccato pubblicamente, suscitando preoccupazione e sconcerto tra i cittadini.
La fine del dominio
La fine di Geronimo Colloca, il “Re della Bucceria,” è stata una lezione per tutti coloro che abusano del potere e della prepotenza. Non importa quanto potente si possa diventare, alla fine si dovrà rispondere delle proprie azioni davanti alla legge. La storia di Colloca è un monito sul pericolo dell’abusare del potere e un esempio di come la giustizia può alla fine prevalere.
– Geronimo Colloca
– Marcantonio II Colonna
– Re della Bucceria
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