Il comandante del veliero Coin affondato a largo di Porticello trascinandosi nella tragedia sette persone è stato interrogato come persona informata dei fatti ma ha deciso di non rispondere alle domande del pm per motivi emotivi e legali. Ora sta aspettando il rilascio del suo passaporto per lasciare l’Italia, senza l’obbligo di restare a disposizione delle autorità giudiziarie. I suoi avvocati spiegano che hanno bisogno di acquisire ulteriori dati per sviluppare una difesa completa e che potrebbero esserci altri indagati nel caso, tra cui il primo ufficiale e il marinaio di guardia durante il naufragio, così come le società armatrici e gestioni dell’imbarcazione.
Il naufragio di Porticello
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