Simone Lizzio va nel civico3 di via Biagio Pecorino, sotto la casa di “Saro u Rossu” Lombardo, Vincenzo Pino e Corrado Muscarà, tutti arrestati per estorsione mafiosa nell’operazione Sangue blu contro il clan Santapaola. A comandare nella “piazza” sarebbe Alessandro Tomaselli, già condannato per associazione finalizzata allo spaccio.
, il gruppo pensa di acquistare 60 mila euro di cocaina e 100 mila euro di “fumo, che si vende di più”. Lo scopo è rifornire per alcuni giorni la piazza di spaccio che controllano a Catania e un’altra a Gela, dove ci sono quelli del “Villaggio”, affiliati ai Santapaola – Ercolano.
Organizzano gli appuntamenti, tra le persone da incontrare c’è il “figlioccio del Carateddu”, il ‘Ricchiato’, ovvero Francesco Castiglione e ‘Checco’, cioè Francesco Distefano. Nel frattempo contano montagne di soldi in contanti, 80 mila euro e devono arrivare a 105 mila euro. “Pellicola poca ne abbiamo – registrano le cimici – sono 10 mila euro! Contiamo altri dieci mila, Simone, madre, cascano tutti!”. Arrivano altri 18 mila euro “da Ardizzone”, 6.400 euro “che mi ha portato da Gela”. “2.700 di Peppe Nigro”. “Ieri – confessa Lizzio agli amici – dopo una giornata a contare questi soldi, la sera, ieri sono diventato pazzo”.
“Simone” ha la “macchina conta soldi, l’ha comprata 600 euro. Ieri ci siamo levati la salute, ‘mpare – dice Giuseppe Pistone – a contarli tutti quanti…anche la bambina riesce a contarli e loro sono miliardari ‘mpare!”.
Pubblicato il
20 Ottobre 2023, 05:01
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20 Ottobre 2023, 05:01
Gli eredi del boss e i soldi: intercettazioni sull’asse Catania – Napoli
Catania GN