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Figlia di favoreggiatrice di Messina Denaro resta con la madre

Tribunale dei minori di Palermo respinge l’istanza di revoca della potestà genitoriale a Martina Gentile

«Non sembra in questo momento incombente la necessità immediata di un allontanamento della bambina con interruzione dei contatti con la madre». Lo sostiene il tribunale dei minori di Palermo che ha respinto l’istanza della procura dei minori di revoca della potestà genitoriale a Martina Gentile, figlia della maestra Laura Bonafede, amante storica del boss Matteo Messina Denaro. La giovane è ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena: avrebbe aiutato il capomafia a sottrarsi alla cattura, contribuendo a gestirne le comunicazioni.

La decisione

Il giudice ha lasciato la bimba a casa, ma ha sospeso la potestà genitoriale imponendo alla Gentile, difesa dall’avvocato Raffaele Bonsignore, di sottoporsi a percorsi di educazione alla legalità.

«Va, infatti, innanzitutto, rilevato che il reato per il quale la Gentile è indagata non è connotato da violenza fisica o minaccia alla persona e – pur potendo determinare negative ricadute – non è direttamente rivolto contro i familiari», si legge nella decisione. Il tribunale ricorda inoltre che il gip, nel disporre i domiciliari per la ragazza, aveva escluso che a suo carico ricorressero «esigenze cautelari di eccezionale rilevanza tali da imporre la custodia cautelare in carcere».

– revoca della potestà genitoriale
– favoreggiamento aggravato
– educazione alla legalità


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