Divieto avvicinamento per giovane a causa eredità zio e nonno a Palermo

Accusato di maltrattamenti e lesioni personali

Avrebbe minacciato e picchiato i familiari per una questione ereditaria, arrivando a prendere a pugni uno zio e il nonno. È l’accusa contestata dalla polizia a un ragazzo poco più che ventenne di Palermo nei cui confronti il gip, su richiesta della Procura, ha emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento, con applicazione del braccialetto elettronico. Il giovane è indagato per maltrattamenti, lesioni personali aggravate e porto d’armi illegale. La misura restrittiva, emessa su richiesta dipartimento violenza di genere, violenza domestica e tutela delle vittime vulnerabili della Procura, trae origine da indagini della sezione di polizia giudiziaria.

Minacce e violenza fisica

Il giovane, a causa dell’incancrenirsi dei rapporti all’interno della famiglia per questioni ereditarie, in più di una occasione aveva minacciato gravemente la zia e il nucleo familiare di quest’ultima. Alle minacce di morte era seguita, una sera dello scorso ottobre, l’aggressione fisica in strada e con l’uso di un’arma da taglio. Ad avere la peggio, nell’aggressione, erano stati lo zio e l’anziano nonno, il primo colpito con pugni al volto e alla testa, il secondo allo stomaco.

Misura cautelare e braccialetto elettronico

Con la misura adottata dal gip, il giovane viene costretto a mantenere una distanza minima di 300 metri dalle persone offese e obbligato a non comunicare con loro, neppure indirettamente. Il rispetto della misura cautelare verrà verificato attraverso l’applicazione del braccialetto elettronico.

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