Detenuto semi paralizzato da 12 anni: “Cure negate” a Caltanissetta

Detenuto ammalato da 12 anni: la drammatica denuncia di Domenico Antonio Guglielmi

Una lettera accorata

Domenico Antonio Guglielmi, detenuto da più di 12 anni a Caltanissetta per reati legati alla criminalità organizzata, ha scritto una lettera accorata alla presidenza della Regione Sicilia, al Garante nazionale dei detenuti, al ministero della Sanità e “ai vari organi di competenza” per denunciare la mancanza di cure mediche adeguate. Guglielmi, di 53 anni, afferma di essere affetto da due patologie invalidanti, lombosciatalgia pregressa e cefalea a grappolo cronica, e sostiene di non ricevere le cure specialistiche necessarie.

Condizioni peggiorate nel tempo

Secondo quanto affermato da Guglielmi nella sua lettera, le sue condizioni di salute sarebbero peggiorate nel corso degli anni, tanto da renderlo “semi paralizzato”. Sostiene di non ricevere la sedia ortopedica di cui ha bisogno per motivi di sicurezza e di avere un intervento chirurgico prenotato da oltre due anni, ma di non essere autorizzato a sottoporsi ad esso. L’ultima visita medica risale al settembre 2022.

La denuncia di discriminazione

Guglielmi si dice “alla mercede di chi, offendendomi e denigrandomi, calpesta la dignità di un essere umano”. Afferma di essere ignorato, discriminato e di sentirsi abbandonato dal sistema carcerario. Chiede solo di poter essere curato adeguatamente e di ricevere dignità come essere umano. Guglielmi finirà di scontare la pena nel 2028.

La risposta dell’avvocato

L’avvocato di Guglielmi, Gianluca Loconsole, commenta la situazione affermando che le parole del suo assistito sono utili per aprire un serio dibattito sul modo in cui il diritto alla salute non viene assicurato all’interno delle carceri italiane.

Conclusioni

La drammatica denuncia di Domenico Antonio Guglielmi evidenzia i gravi problemi legati alla salute all’interno delle carceri italiane e solleva importanti questioni sull’accesso alle cure mediche per i detenuti. La sua testimonianza dovrebbe portare ad un serio dibattito e a un’azione concreta per garantire ai detenuti il diritto fondamentale alla salute e alla dignità umana.

– Domenico Antonio Guglielmi
– Caltanissetta
– Gianluca Loconsole


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