L’avventura di Sergio Davì, il gommonauta palermitano
Dalla fuga dai pirati agli incontri con balene, orche, squali, dagli iceberg fino al mayday per un incendio a bordo dal quale è miracolosamente scampato.
Una vita da film
La vita del gommonauta palermitano Sergio Davì, 58 anni, sembra un film d’avventura. Del resto il suo primo contatto con il mare non fu meno rocambolesco: a soli sei mesi scivolò in mare dalla barca del padre, che rimase incredibilmente sorpreso dal fatto che il bambino fosse felice di sguazzare nell’acqua e pronto per il prossimo tuffo.
Esperienze da film e un libro da leggere
Nei giorni scorsi alla Libreria del mare lo skipper ha raccontato le sue esperienze tra le quali l’ultima, del 2023, tra i fari d’Italia. «Sin dai primi anni di vita — dice Davì — nutrivo una grande passione per il mare e già a sei anni davo una mano nella barca della mia famiglia». Dalla passione per gli abissi alla professione come skipper, il passo è stato breve e da più di 30 anni il gommonauta continua a solcare gli oceani vivendo esperienze da film.
“Dai fiori di Sicilia ai fiori d’Olanda Palermoa perché segna il limite oltre il quale non si deve andare. — dice lo skipper — Per me esiste vincere o imparare. Nel mio vocabolario non è contemplata la parola “perdere” perché da ogni insuccesso io imparo qualcosa».
Traversate estreme e imprevisti
Attraversare l’oceano Atlantico è stata un’altra delle imprese tentate. Quella volta però la fortuna fu dalla parte dello skipper. Nel corso della traversata da Palermo a Rio de Jainero, a poche miglia dalla costa di Lanzarote, il gommone di 9 metri prese improvvisamente fuoco. Fortunatamente non ci furono conseguenze per Davì che decise però di riprovarci nel 2017 con “Ocean rib experience”, la traversata da Palermo a Recife, in Brasile.
Un’esperienza lunga quasi 7mila miglia a bordo di un gommone di 11 metri. Iceberg avvolti dalla nebbia, condizioni meteo proibitive e uno dei mari più insidiosi del mondo, il mar di Labrador nella zona glaciale. È l’esperienza del 2019 quando Davì decise di intraprendere la Palermo — New York passando per l’Islanda e la Groenlandia. «Il sonno era un lusso — ricorda il gommonauta — durante le lunghe traversate in solitaria che duravano anche 48 ore, non chiudevo occhio. Per non parlare del mare mosso, del clima terribile e dei travasi di carburante, non è stata una passeggiata».
Un marinaio che non si ferma mai
Una vita in giro per il mondo, la mente di Davì non stacca mai, sempre a pensare alla prossima missione: «Quando torno, dopo un po’ penso a un nuovo viaggio da organizzare», conferma il marinaio. Neanche quando è scoppiata la pandemia si è fermato. «In quel periodo — racconta — insieme al mio staff mi sono messo al lavoro per organizzare la spedizione transoceanica Palermo — Los Angeles, traversata che ha richiesto diversi mesi di preparazione».
È’ nata così nel 2021 la “Ocean to ocean rib adventure”, circa 6 mesi di viaggio e quasi 10mila miglia nautiche, prevalentemente in solitaria. E anche in questa occasione non sono mancati eventi imprevisti. «Ricordo che in Venezuela durante la navigazione notturna fui inseguito dai pirati — aggiunge Davì — ma grazie al radar e alla velocità del mio gommone sono riuscito a seminarli».
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