Contributi per i commercianti che denunciano il pizzo
Cinquemila euro o diecimila euro, in casi eccezionali, per i commercianti che hanno avuto a che fare con richieste di pizzo e che hanno denunciato gli estorsori. E’ quanto previsto da un avviso pubblicato dal Comune. A disposizione, però, ci sono complessivamente soltanto cinquantamila euro, la somma stanziata dall’amministrazione a valere sul bilancio 2023. Ciò significa che al massimo, in un primo momento, potranno essere erogati dieci contributi.
Forzinetti: “Altri fondi in caso di arrivo di molte domande”
“L’avviso à produttive Giulaino Forzinetti à finanziaria, provvederemo ad aumentare la dotazione con altri fondi nel 2024”.
Un segnale concreto contro il pizzo
Secondo Forzinetti, il contributo è “un segnale concreto e tangibile da parte di questa amministrazione, nei confronti di chi denuncia il pizzo”. L’assessore aggiunge: “Vogliamo dedicare questa attività a Libero Grassi, imprenditore palermitano, ucciso per aver avuto il coraggio di ribellarsi al pizzo. A tutti gli imprenditori di questa città voglio dire che non sono soli, le istituzioni ci sono e sono dalla loro parte. Bisogna denunciare e non scendere a nessun compromesso con la mafia”.
Come sarà stilata la graduatoria
Ai fini dell’erogazione del contributo i soggetti beneficiari, a parità di requisiti, costituiranno criterio di preferenza, le seguenti fattispecie: l’istante che sia stata vittima di evento delittuoso che abbia cagionato lesioni personali (peso ponderale 70%); l’evento delittuoso che abbia avuto per vittima una donna (peso ponderale 30%). A ulteriore parità di titoli di preferenza, per l’utile collocazione in graduatoria sarà considerato l’ordine cronologico di presentazione dell’istanza.
Il contributo da cinquemila euro e quello da diecimila euro
Secondo quanto si legge nell’avviso, il massimo dell’importo, ovvero diecimila euro, sarà concesso “nelle ipotesi di eccezionale gravità, identificate nella cessazione o trasferimento dell’attività economica successive ad una o più denunce presentate all’autorità competente”.
Il tavolo antiracket
Del tavolo fanno parte: Comitato Addiopizzo; Fondazione Giovanni e Francesca Falcone (Palermo); Fondazione Rocco Chinnici; Centro di studi e di iniziative culturali Pio La Torre; Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato; Libera (Roma); Associazione solidaria Società cooperativa sociale onlus; Camera di commercio; Associazione Antiracket e Antiusura.
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– Tavolo antiracket
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