Condanne ridotte in appello per traffico di cocaina
Cosa è successo?
La Corte di appello di Palermo ha ridotto significativamente le condanne per tre imputati arrestati nel maggio del 2020 con l’accusa di traffico di cocaina. L’arresto è avvenuto a seguito di una consegna di oltre 50 grammi di cocaina bloccata dalla squadra mobile di Agrigento.
La decisione della Corte
Dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza, accogliendo in parte il ricorso dei difensori, i giudici hanno riqualificato l’accusa in detenzione e cessione di “lieve entità”. Questo ha comportato una significativa riduzione delle condanne per i tre imputati.
Chi sono gli imputati
I tre imputati sono Angelo Infantino, 33 anni, di Agrigento, e i palermitani Giampiero Capaci, 41 anni, e Giuseppe Giappone, 31 anni. Inizialmente condannati in primo grado e in appello a pesanti pene detentive, le loro condanne sono state notevolmente ridotte dalla Corte di appello di Palermo.
Il contesto dell’arresto
I tre imputati sono stati arrestati dopo una consegna di droga fatta dai palermitani all’agrigentino nei pressi della via Garibaldi. Secondo le indagini, la consegna avrebbe fruttato circa 3mila euro. Gli agenti della squadra mobile avevano appreso che i due corrieri palermitani avrebbero fatto delle consegne di droga in città e li hanno bloccati dopo la consegna.
Le difese degli imputati
Infantino ha sostenuto di avere acquistato la droga per uso personale, mentre Capaci ha cercato di scagionare Giappone dicendo che era all’oscuro di tutto e si trovava con lui per caso.
Conclusioni
La decisione della Corte di appello di Palermo di ridurre le condanne per detenzione e cessione di droga per i tre imputati ha sollevato dibattiti sulle leggi anticrimine e sulle pene detentive in Italia.
La decisione finale sottolinea l’importanza di un sistema giudiziario equo e imparziale nella gestione delle accuse di traffico di sostanze stupefacenti.
– Corte di appello
– Cocaina
– Arrestati
Guarda film e serie TV su PrimeVideo GRATIS per 30 giorni
PAGN