Catania non punta al tetto verde contro gli allagamenti

Il tetto verde: una soluzione innovativa per affrontare il problema delle piene causate dalla pioggia

Un progetto rivoluzionario

Il tetto verde installato nel polo bioscientifico dell’Università di Catania rappresenta una svolta nell’ambito dell’innovazione. Con una superficie di 900 metri quadrati e oltre 1.500 piante, questo progetto fa parte dell’iniziativa Gifluid finanziata dal programma Interreg Và di Catania per affrontare il rischio idraulico e valorizzare la resilienza delle aree colpite dagli effetti del cambiamento climatico. Oltre ai giardini della pioggia e alle pavimentazioni permeabili, è in cantiere un progetto per realizzare infrastrutture verdi lungo la circonvallazione di Catania.

Un’idea innovativa in evoluzione

Il progetto Gifluid è stato la base per la creazione di Cardimed, un nuovo progetto che mira a continuare il lavoro iniziato con Gifluid. Secondo il professor Giuseppe Cirelli, l’innovazione in campo idraulico è essenziale per affrontare i cambiamenti climatici e creare città resilienti.

Le sfide e le prospettive future

Nonostante l’entusiasmo per il tetto verde e i progetti futuri, ci sono ancora sfide da affrontare. Secondo il professore Enrico Foti, le città devono essere ripensate per favorire l’infiltrazione delle acque, non solo attraverso progetti isolati come i tetti verdi. È quindi necessario adottare misure ulteriori per garantire la gestione sostenibile delle acque piovane.

In conclusione, il tetto verde e i progetti correlati rappresentano un passo significativo verso la creazione di città resilienti e sostenibili. Tuttavia, è importante continuare a lavorare per integrare soluzioni innovative e affrontare le sfide legate al cambiamento climatico e alla gestione delle acque piovane.

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