Catania e l’Etna visti da Ercole Patti.

Catania: Un viaggio tra le pagine di un romanzo passionale

Catania

In quelle ore le strade di Catania erano semivuote perch molta gente era ancora in villeggiatura e quelli rimasti in citt si erano ritirati in casa. La via Etnea calava dal Borgo quasi deserta, passava davanti alla villa Bellini lungo la grande cancellata dietro la quale fiorivano grasse magnolie, davanti alla statua di Garibaldi che avvolto nel suo mantello di bronzo caldo di sole guardava verso piazza Duomo e gli archi della marina; pochissima gente ai tavoli del caff l’affresco catanese di Ercole Patti nel suo capolavoro “Un bellissimo novembre” ci restituisce la bellezza di una citt diversa da quella provinciale e opprimente, schiacciata da un cielo troppo basso, che appare nei romanzi di Vitaliano Brancati. Un romanzo passionale, in cui i sentimenti del giovane protagonista, Nino, sono il fil rouge di una storia intensa che vive attraverso la vicenda e i toni interiori dello spaesamento e della scoperta continua, in un rapporto dal retrogusto pavesiano con la donna amata, la zia Cettina. In un’altra sua opera “Giovannino”, Catania superba e indifferente si veste di distaccata mondanit contemplando senza fremiti la derobertiana monotona ripetizione della storia scrivono Sarah Zappulla Muscar ed Enzo Zappulla, curatori nel 2019 dell’opera omnia di Patti pubblicata dalla casa editrice “La Nave di Teseo”. Una citt che, raccontata nelle sue splendide vie come nei vicoli, nei ritrovi eleganti, nei teatri e nei giardini come nei quartieri della prostituzione, conferisce spessore al romanzo, riemergendo viva nel ricordo.
Dalla ritualit quotidiana della casa paterna al ritrovato gusto delle consuetudini, dopo la distrattiva parentesi nella capitale, della quieta e riposata vita coniugale, alla sordida, esclusiva tensione ad accumulare la roba, il mondo di Giovannino non suscettibile di novit, n consente possibili aperture. Gli preclusa una dimensione “diversa”, per un attimo intravista durante il periodo romano, che traspare con stridente effetto nel patetico e malinconico incontro finale con il compagno di giovanili dissennatezze. Il suo un itinerario sentimentale del silenzio, del disimpegno, della solitudine. Dalla citt al vulcano, il paesaggio protagonista dei racconti pattiani: Dall’alto dell’Etna scende, di valle in valle, una pace enorme. Tra le foglie pallide e minute di un vecchio ulivo dal tronco chiaro si posato adesso un tordo grasso e liscio, color caff chiaro. Il ramo leggero oscilla sotto il peso, nella solitudine della luce mattutina. Nel “Diario siciliano” i colori e gli odori della campagna che si adagia alle pendici dell’Etna e sul mare, penetrano negli occhi e nelle narici con una loro inconfondibile caratterizzazione, che si assomma nel verde sempre perenne dell’isola, per cui in novembre le arance hanno la stessa tonalit verde delle foglie, il melograno ha frutti ancora acerbi duri e lisci, il cielo spazzato dagli acquazzoni si stende sereno sul verde degli alberi mentre in alto, a contrasto, l’Etna gi bianco di neve. Catania e l’Etna, dunque, come universo di sensazioni genuine e di ricordi tenaci, ritorna insistentemente nella narrativa di Patti, che ritrova nei paesaggi e negli uomini e nelle donne, negli ambienti e nelle passioni le radici del vivere e dei sentimenti umani.

Valencia: Alla scoperta del passato e del futuro


L’Oceanografico di Valencia

Benvenuti a Valencia, capitale del passato e del futuro. Non solo la citt del Cid Campeador, il condottiero simbolo della Reconquista e della lotta ai Mori. Valencia anche la Ciutat avveniristica realizzata da Santiago Calatrava. Il viaggio che il Corriere della Sera propone ai suoi lettori (17-20 febbraio 2024) attraversa dunque secoli di storia, miti e misteri. il caso della Cattedrale: proprio quella dove sarebbe custodito il Santo Graal. Fu costruita sui resti di un tempio romano e poi trasformata in moschea dagli arabi: il Santo Caliz, al di l della leggenda, il suo tesoro. Un’immensa variet di stili domina questa citt cosmopolita della Spagna che ebbe il suo secolo d’oro attorno al 1400. Durante il nostro soggiorno ne parleremo con l’architetto Valeria Majolo: ci racconter la Valencia di oggi e di ieri. Tra le nostre mete c’ il Palazzo del Marqus de Dos Aguas, capolavoro gotico che mescola nella sua facciata elementi rococ, neoclassici e orientali. E ancora: la Plaza del Ayuntamiento, la Chiesa di San Pietro Martire con una Cappella Sistina valenziana… E, naturalmente, la Citt delle Arti e delle Scienze: 250.000 metri quadrati, nuovo simbolo di Valencia. qui l’Oceanogrfic, l’acquario pi grande d’Europa: 45.000 esemplari e un tunnel sottomarino di 70 metri. Un esperto ci illustrer le meraviglie degli oceani: Andrea Spinelli, biologo marino, protagonista e autore del documentario Missione Euridice (disponibile su Prime). Tra gli altri appuntamenti: la Riserva naturale protetta di Albufera. Qui faremo un giro in barca in esclusiva per i lettori del Corriere tra fenicotteri, aironi bianchi e una grande variet di fauna selvatica. Poi andremo nel Museo che offre i capolavori di Velazquez e Goya. E visiteremo la Lonja de la Seda, un gioiello gotico, patrimonio dell’Unesco. Non solo arte e bellezze naturali. Valencia la culla della paella. Buon viaggio.

Esplora il mondo con il Corriere della Sera


– Catania
– Via Etnea
– Villa Bellini


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