La Corte d’assise d’appello di Catania ha confermato la condanna a 21 anni di reclusione per omicidio di Rosario Guzzetta, accusato di aver assassinato nel 1990 Rosario Cinturino per contrasti nella spartizione di proventi dal traffico di droga. La vicenda è rimasta irrisolta finché, nel 2019, non ci è stata una svolta nel ‘cold case’ grazie all’archiviazione di dati di vecchi fascicoli della polizia scientifica. Da questi è emerso che sul luogo dell’omicidio erano presenti due frammenti di impronte papillari, uno dei quali corrispondeva al pollice della mano sinistra di Guzzetta.
Cold case Catania: Corte, 'accuse convergono su Cinturino'
PAAN
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