Cani avvelenati, 63enne denuncia ai carabinieri: “Hanno ucciso il mio cucciolo”

Avvelenati cani a Zingarello e nell’Agrigentino

Una serie di avvelenamenti ha scosso la comunità di Zingarello e dell’Agrigentino, con almeno 5 cani vittime della crudeltà umana. La denuncia di un 63enne ai carabinieri ha portato alla luce questa terribile situazione, causando indignazione e dolore tra gli abitanti della zona.

La notizia su AgrigentoNotizie ha riportato il racconto struggente dell’uomo, che ha accusato ignoti di aver avvelenato il suo adorato cane. “Hanno ucciso il mio cucciolo”, ha dichiarato con voce rotta dall’emozione, chiedendo giustizia per l’animale che considerava parte integrante della sua famiglia.

Una taglia di duemila euro per rintracciare i responsabili

La situazione è diventata ancor più allarmante dopo la notizia riportata da NewSicilia, secondo cui sei cani sono stati avvelenati nell’Agrigentino. La gravità dell’atto ha spinto le autorità locali a offrire una taglia di duemila euro per chiunque fornisca informazioni utili al rintracciamento dei responsabili di queste atroci azioni.

La denuncia di Mareamico

La situazione ha suscitato forte preoccupazione tra gli attivisti per la difesa degli animali, con Mareamico che ha denunciato pubblicamente la pratica di avvelenare i cani randagi. Secondo quanto riportato su AgrigentoNotizie, la denuncia ha sottolineato come questa pratica crudele stia causando la morte di numerosi animali innocenti, minacciando la sicurezza e l’equilibrio della comunità.

La situazione degli avvelenamenti dei cani a Zingarello e nell’Agrigentino ha suscitato sdegno e dolore tra la popolazione locale, mentre le autorità stanno lavorando per individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia. È fondamentale affrontare con fermezza e determinazione questa forma di violenza e proteggere gli animali da tali atti di crudeltà.

1. Cani avvelenati a Zingarello
2. Denuncia ai carabinieri
3. Randagi uccisi con il veleno


Guarda film e serie TV su PrimeVideo GRATIS per 30 giorni

PAGN

This website uses cookies.