La costituzione di una nuova società: un caso di bancarotta fraudolenta
Una recente decisione del Tribunale di Caltanissetta ha dato seguito a un procedimento penale coordinato dalla Procura della Repubblica, che ha portato alla luce alcune condotte di bancarotta fraudolenta. In particolare, è emersa la pratica della costituzione di una nuova società in sostituzione di quella originaria, al fine di vanificare le pretese dei creditori pubblici e privati.
Il provvedimento ablatorio e il sequestro preventivo
Il provvedimento ablatorio emesso dal Tribunale nisseno è stato emanato su istanza della Procura della Repubblica, e ha lo scopo di tutelare la pretesa erariale in attesa della definizione del processo. Tale provvedimento ha dato seguito al sequestro preventivo già eseguito nel corso dell’anno 2020, confermando l’impegno delle autorità nell’assicurare la piena applicazione della legge e la tutela dei creditori coinvolti.
Nel contesto di questo procedimento, l’imprenditore coinvolto si è avvalso del rito abbreviato ed è stato condannato alla pena di tre mesi e dieci giorni di reclusione. In aggiunta, gli è stata inflitta l’interdizione per sei mesi dall’esercizio di attività di impresa e l’obbligo di pagare le spese processuali. Questa condanna sottolinea l’importanza della responsabilità individuale e della tutela dei creditori nel contesto delle attività economiche e imprenditoriali.
In conclusione, il caso della costituzione di una nuova società in sostituzione di quella originaria a fini fraudolenti è un esempio significativo delle sfide e delle responsabilità connesse all’attività imprenditoriale, e conferma l’impegno delle autorità nell’assicurare il rispetto della legge e la tutela dei creditori coinvolti.
uzione di una nuova società in sostituzione di quella originaria
– Bancarotta fraudolenta
– Condanna alla pena di tre mesi e dieci giorni di reclusione
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