L’importanza di mantenere alta la volontà di fare luce sulle stragi di Capaci e via D’Amelio
Nel corso della relazione del presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, è emersa ancora una volta la necessità di mantenere alta la volontà nel fare luce sulle stragi di Capaci e di via D’Amelio, in cui la criminalità organizzata uccise i magistrati palermitani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La complessità e delicatezza delle indagini sono state sottolineate come prioritari per la Direzione distrettuale antimafia, nonostante siano trascorsi molti anni dagli eventi del 1992.
L’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di due indagati per false informazioni al pubblico ministero commesso nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci è stata descritta come di notevole complessità e rilevanza. Si è anche emerso che ci sono indizi riguardo all’organizzazione da parte di elementi autodefinitisi ‘fascisti’ di un sistema di monitoraggio nazionale dell’attività giudiziaria, atto a esercitare pressione nei confronti di magistrati ritenuti scomodi.
I numeri sui procedimenti lavorati
Inoltre, i numeri sui procedimenti lavorati sono stati messi in evidenza, con l’intervento del procuratore generale della Corte d’Appello Fabio D’Anna. È emerso che sono stati 8.966 i procedimenti sopravvenuti contro indagati noti nelle Procure ordinarie del Distretto di Caltanissetta, con un decremento del 5% rispetto all’anno precedente. La durata media di definizione dei procedimenti si è ridotta da 891 giorni a 773.
È stato registrato un calo del 33% nelle iscrizioni per associazione a delinquere di stampo mafioso, mentre sono aumentati del 38% i reati per traffico di sostanze stupefacenti, così come crescono i dati in relazione a furti e rapine. Per quanto riguarda i delitti contro la Pubblica amministrazione, si è registrata una diminuzione delle iscrizioni del 23%. Inoltre, per la violenza di genere, si è registrato un lieve aumento del reato di stalking e sono stati registrati 341 reati ricadenti nell’alveo del cosiddetto Codice rosso.
In conclusione, la relazione del presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta ha evidenziato l’importanza di mantenere viva la volontà di fare luce sulle stragi di Capaci e via D’Amelio nonché i numeri significativi riguardanti i procedimenti lavorati nel distretto. La lotta alla criminalità organizzata e la ricerca di giustizia rimangono temi di primaria importanza per le istituzioni e per la società nel suo insieme.
1. Stragi di Capaci e di via D’Amelio
2. Indagini molto complesse e assai delicate
3. Procedimento penale nei confronti di due indagati per false informazioni al pubblico ministero
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