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Boss di Torretta Badalamenti “latitante” tra Palermo e USA. Mafia.

Giovanni Battista Badalamenti, latitante di lungo corso

La latitanza e le indagini

Il gip del tribunale di Palermo, Filippo Serio, ha dichiarato la latitanza di Giovanni Battista Badalamenti, 69 anni, originario di Torretta e residente negli Stati Uniti. Badalamenti è sfuggito a un decreto di fermo emesso dalla Dda di Palermo durante i primi giorni di novembre, scatenando un’ampia operazione di ricerca sia in Italia che negli Stati Uniti.

Il ruolo nell’inchiesta antimafia

Badalamenti è considerato una delle voci più autorevoli della famiglia mafiosa di Torretta ed è un personaggio chiave dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia palermitana. L’uomo è ricercato ufficialmente in entrambi i paesi e il suo avvocato potrà fare ricorso al Tribunale del riesame contro il decreto.

Il coinvolgimento degli altri arrestati

Nell’operazione in cui è coinvolto Badalamenti, sono stati arrestati altri soggetti legati alla provincia di Palermo, attraverso profondi legami di emigrazione con gli Usa. L’operazione è stata portata a compimento dalla polizia di Stato di Palermo in collaborazione con l’Fbi, che ha eseguito misure cautelari anche a New York.

Il legame con Matteo Messina Denaro

In un colloquio intercettato nel luglio scorso, Badalamenti aveva parlato di un proprio incontro con Matteo Messina Denaro, quando il boss di Castelvetrano era ancora latitante, gettando ulteriori ombre sulle sue attività e connessioni nella criminalità organizzata.

Le ricerche e le implicazioni internazionali

La latitanza di Giovanni Battista Badalamenti ha scatenato una vasta operazione di ricerca da parte delle autorità italiane e statunitensi, mettendo in luce i legami transnazionali della criminalità organizzata. Le indagini coinvolgono anche altre persone legate alla famiglia mafiosa di Torretta e hanno mostrato il coinvolgimento delle forze dell’ordine italiane in stretta collaborazione con l’Fbi, confermando la portata internazionale di questa vicenda.

La fuga di Badalamenti e il suo coinvolgimento in attività criminali di rilevanza internazionale sollevano importanti questioni sulla cooperazione tra paesi nel contrasto alla criminalità organizzata e sulla necessità di rafforzare le relazioni e le azioni comuni per contrastare questo fenomeno dilagante.

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– sfuggito a un decreto di fermo emesso dalla Dda di Palermo
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