Il boss mafioso Giancarlo Romano, ucciso a Sperone a febbraio, parlava con i suoi uomini di un’inchiesta in corso contro di loro, rivelando che un poliziotto della squadra mobile aveva fornito dettagli agli investigatori. Romano sapeva già dell’indagine grazie a informazioni ricevute da un uomo di fiducia, finito successivamente in carcere. Un carabiniere avrebbe cercato di far diventare questo uomo un informatore, mettendoli tutti in pericolo.
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