**ADI a Catania e provincia: strutture urbane lontane dagli standard necessari**
Nel panorama sanitario di Catania e provincia, soprattutto nelle zone più urbane, emerge una distanza dagli standard necessari a garantire cure domiciliari adeguate. È quanto emerso durante il convegno “Anno 2022: l’ADI nell’Asp di Catania. Una fotografia”, organizzato dal centro Studi e Ricerche “Giulio Alfredo Maccacaro” di Fismu e dall’associazione scientifica Artemisia, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Catania. L’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) rappresenta un’attività strategica all’interno del sistema del Servizio Sanitario Nazionale, ma i dati raccolti evidenziano alcune criticità.
**La situazione nelle zone urbane e le richieste maggiori**
Le richieste di assistenza domiciliare sono risultate più elevate nei comuni di Bronte, Caltagirone e Palagonia, con Bronte che ha fatto registrare la percentuale più alta, pari all’1,25 per cento, seguita da Caltagirone con l’1,22 per cento e Palagonia con l’1,04 per cento. Tuttavia, a Catania sono arrivate le richieste minori, con solo lo 0,42 per cento di cittadini che ha fatto richiesta di accesso al servizio.
**La peculiarità di Catania e le criticità nel territorio**
Particolarmente significativo è il dato riguardante la popolazione anziana: su una popolazione over 65 di 231 mila abitanti, solo 1.318 persone hanno fatto richiesta di accesso all’assistenza domiciliare integrata, pari all’1,67 per cento. Questo scarto rispetto ad altre zone del territorio evidenzia delle criticità.
**Le “pecche” del servizio nella provincia**
Tra le criticità segnalate durante il convegno, è emerso uno scarto notevole tra la programmazione e la reale esecuzione del servizio, con un’insufficiente attivazione della presa in carico dei pazienti complessi. Inoltre, si è evidenziato un eccessivo numero di prestazioni di primo e secondo livello rispetto a quelle del terzo livello, suggerendo una frammentarietà nell’attivazione del servizio nell’ASP di Catania.
**Gli interventi alla presentazione dei dati catanesi**
Al convegno sono intervenuti diversi esperti del settore, tra cui il segretario regionale FMT, il direttore tecnico centrale operativa dell’ADI CT, la direttrice sanitaria del consorzio SISIFO, e altri rappresentanti di associazioni e istituzioni del settore sanitario.
**Conclusioni**
I dati presentati durante il convegno evidenziano la necessità di un maggiore impegno e coordinamento nel garantire cure domiciliari adeguate a tutta la popolazione, soprattutto nelle zone urbane di Catania e provincia. Sono necessari interventi mirati per ridurre le disomogeneità e migliorare l’erogazione delle cure domiciliari.
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