Scoperto un eccezionale reperto nel mare di Agrigento
L’ipotesi del Tempio di Zeus
L’altorilievo marmoreo recuperato un paio di giorni fa nel mare di Agrigento potrebbe essere un eccezionale reperto destinato a segnare la storia archeologica dell’antica città di Agrigento. Secondo una ipotesi si tratterebbe molto probabilmente di un decoro frontale appartenente al celebre Tempio di Zeus, in particolare un cavallo rampante, elemento iconico nelle rappresentazioni artistiche del periodo greco. A questo proposito può apparire utile il rilievo tridimensionale realizzato nell’ottobre del 2022 dal Gruppo Subacqueo di BCsicilia.
La “vasca litica”
In località San Leone, nel mare antistante la foce del fiume Akragas a circa 300 metri dalla costa e a 9 metri di profondità, era stata segnalata, intorno all’anno 2000, alla Soprintendenza di Agrigento, probabilmente da componenti la Lega Navale. La presenza di una “vasca litica” di rilevante dimensione, documentata con foto e video, era stata considerata di non rilevante interesse. La rilevante dimensione del reperto (m. 2 per m. 1,6 e 35 cm di spessore), ha indotto l’Amministrazione competente a non ritenere urgente il recupero.
Il rilievo in 3D
Con l’intenzione di offrire una collaborazione alla Soprintendenza del Mare, il Gruppo Subacqueo di BCsicilia ha pensato potesse essere utile la realizzazione di un rilievo tridimensionale misurabile della presunta “vasca”, in modo tale di poterla osservare nella sua interezza, già prima del recupero. Le elaborazioni hanno permesso di capire quale fosse l’effettiva forma di quella che da tantissimi anni si è pensato trattarsi di un “vasca litica”.
La straordinaria scoperta
Con grande stupore è apparso in maniera inequivocabile la forma di un cavallo rampante. Si tratta, come è stato scritto alla Soprintendenza, quasi certamente di un “altorilievo” probabilmente funzionale ai vari templi che sorgono nella “Valle”. L’eccezionale notizia è stata tenuta in assoluto riserbo per la salvaguardia del bene culturale e immediatamente comunicata direttamente al Soprintendente del Mare, al fine di programmare il recupero di questo importantissimo rinvenimento insieme alla disponibilità dell’Associazione ad essere parte attiva, nel lavoro di verifica e di trasporto a terra dello stesso e ciò nello spirito di collaborazione per il raggiungimento del comune obiettivo della salvaguardia dei beni culturali sommersi.
Conclusioni
“Dopo 16 mesi dalla segnalazione del nostro Gruppo subacqueo finalmente l’eccezionale reperto marmoreo è stato recuperato – afferma Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia – Adesso auspichiamo nel più breve tempo possibile la pulitura, l’analisi e tutte le indagini necessarie per determinare natura, epoca e destinazione della grande scultura. Se l’ipotesi del particolare di un fregio del timpano del tempio di Zeus fosse confermata sarebbe uno straordinario regalo per Agrigento capitale della cultura 2025”.
In conclusione, il recupero di questo straordinario reperto potrebbe davvero rappresentare un importante traguardo per la storia archeologica di Agrigento, e aprire nuove prospettive sulla comprensione del Tempio di Zeus nell’antica città. La collaborazione tra il Gruppo Subacqueo di BCsicilia e le autorità competenti dimostra l’importanza della salvaguardia dei beni culturali sommersi e l’entusiasmo nel portare alla luce scoperte così rilevanti.
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