Agrigento: 54 pensionamenti in 3 anni, carenza di personale
La situazione del personale al Comune di Agrigento
Sono 370 i dipendenti a tempo indeterminato al Comune di Agrigento, di cui più della metà sono ex contrattisti che lavorano a tempo parziale (con una media di 28 ore settimanali). Tra il 2022 e il 2023 sono andati in pensione circa 40 lavoratori e per il 2024 ne andranno via 14. Senza contare i diversi trasferimenti o distaccamenti presso altri enti. Basti pensare che i Dirigenti effettivi sono solo tre. Una situazione che mette sotto stress non solo i dipendenti che si trovano, a fronte dell’orario ridotto, a dover gestire diversi servizi contemporaneamente, ma anche tutta la macchina amministrativa, con ripercussioni anche nella qualità del servizio offerto ai cittadini.
Situazione a livello nazionale
A dire il vero il problema del personale sottodimensionato, non riguarda solo il Comune della Valle dei Templi. In Italia secondo una stima di ItaliaOggi, un terzo dei municipi (2.437), ha in organico meno di 5 dipendenti a tempo pieno e indeterminato, mentre oltre 400 comuni non hanno nessun dipendente. La situazione di maggiore sofferenza si registra in Piemonte dove il 60% dei comuni ha meno di 5 dipendenti. L’incidenza dei part time inoltre, continua ad essere elevata. Soprattutto al Sud dove nelle Isole ogni tre dipendenti a tempo pieno, uno è part time.
Difficoltà e possibili soluzioni
A questo c’ è da aggiungere anche la mancanza di concorsi e i rigidi vincoli di spesa a cui sono sottoposti gli enti locali. Ed è proprio quello che succede anche ad Agrigento dove la proposta di un aumento orario da 28 a 34 ore settimanali per tutto il personale a tempo parziale, dovrà essere avallata dal Consiglio Comunale in sede di approvazione di bilancio e che rischia di finire con un nulla di fatto per scadenza dei termini. Una problematica grave soprattutto nei Comuni capoluogo dove i servizi da gestire sono tanti e complessi. Occorrerebbe intervenire su tutti i limiti normativi che comprimono la capacità di spesa sul personale degli enti locali e magari attuare un piano straordinario di assunzioni stabili, per dare una boccata d’ossigeno ad un personale che ormai ha una età media di oltre 50 anni e grazie al reclutamento di forze nuove, offrire risposte alla crisi occupazionale e fornire servizi migliori ai cittadini contribuenti.
– Personale a tempo indeterminato
– Contrattisti a tempo parziale
– Organico sottodimensionato
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