Adolescente di Licata in carcere per video di tortura disabili

Arrestato e in carcere a 16 anni: la vicenda del giovane di Licata accusato di tortura

Un sedicenne di Licata è stato arrestato ed è finito in carcere dopo che nei suoi confronti è stata disposta la sospensione condizionale della pena nell’ambito di una indagine per tortura, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate. Si tratta del più piccolo dei giovani che nel 2021 rimase coinvolto nell’inchiesta dei carabinieri che portò alla luce crudeli violenze e gravi minacce che avevano determinato sofferenze fisiche e psichiche nonché lesioni della dignità di alcuni disabili. Il ragazzo, che all’epoca dei fatti aveva 14 anni, venne «incastrato» dai video realizzati con i telefoni cellulari in cui si immortalavano i disabili mentre venivano picchiati, derisi e umiliati. Video che erano stati cancellati, ma che i carabinieri riuscirono a recuperare. Ed emersero, stando all’accusa, nuove torture rispetto a quelle che avevano portato, a fine gennaio del 2021, al fermo dei maggiorenni.

La scoperta dei video e l’accusa di nuove torture

Il caso del sedicenne di Licata che è finito in carcere dopo la sospensione condizionale della pena ha scosso la comunità locale. Le accuse di tortura, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate si basano sui video recuperati dai cellulari, che mostrano crudeli violenze e gravi minacce rivolte ai disabili. La scoperta di nuove torture rispetto a quelle che avevano portato al fermo dei maggiorenni nel 2021 ha reso la vicenda ancora più inquietante.

Implicazioni legali e impatto sociale

L’arresto e la condanna del giovane hanno generato un dibattito sulla responsabilità e il trattamento dei giovani coinvolti in crimini così gravi. L’indagine dei carabinieri ha gettato luce su un lato oscuro della comunità, mettendo in evidenza la necessità di affrontare il problema della violenza e della discriminazione nei confronti dei disabili. L’impatto sociale di questa vicenda continua a essere oggetto di dibattito e riflessione.

In conclusione, la vicenda del sedicenne di Licata arrestato e finito in carcere per tortura rappresenta una situazione estremamente delicata e complessa, che solleva importanti questioni legali e sociali. È fondamentale affrontare questo tipo di violenza e lavorare per garantire la protezione e la sicurezza di tutti i membri della comunità, in particolare di coloro che sono più vulnerabili.

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