L’Agenzia nazionale per i beni confiscati e sequestrati sta creando un tavolo di lavoro con l’Abi e la Banca d’Italia per facilitare l’accesso al credito delle aziende confiscate alla criminalità organizzata. Attualmente, le direttive della Banca d’Italia alle banche sono obsolete. Il direttore dell’Agenzia, il prefetto Bruno Corda, ha sottolineato l’importanza di non considerare un’azienda confiscata come un cattivo pagatore e di garantirle l’opportunità di ottenere un credito. Inoltre, Corda ha proposto di incentivare l’uso di un fondo di 43 milioni di euro, attualmente utilizzato in modo limitato, cercando di semplificare le condizioni per accedervi.