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Vittima aggressione a Palermo: “Urla froci e finocchi, poi botte”

Aggressione omofoba a Palermo: la testimonianza delle vittime

«Può succedere a chiunque. È stata un’aggressione violenta senza alcun motivo. Un modo come un altro per trascorrere la notte». Lo dice all’ANSA una delle vittime dell’aggressione omofoba a Palermo avvenuta sabato notte in pieno centro cittadino.

La testimonianza

«Avevamo trascorso la serata con alcuni amici in un locale in quella zona – racconta – Una volta usciti siamo andati a fare una passeggiata in via Ruggero Settimo. Era circa mezzanotte e mezza. Quando un gruppo di dodici, quindici, ragazzini tutti minorenni ci ha scrutato e fissato. E poi ci hanno urlato froci e finocchi. Noi ci siamo avvicinati chiedendo per quale motivo ci avesse apostrofato in questo modo. Ma per tutta risposta hanno picchiato un nostro amico seduto di spalle».

Sono stati attimi concitati per i 6 giovani aggrediti. «Io insieme ad un altro ragazzo abbiamo compreso che la situazione poteva degenerare – aggiunge la vittima – ci siamo allontanati per cercare di trovare una pattuglia di polizia. In giro non ce n’erano e così ci siamo diretti verso il Teatro Massimo. Da lontano abbiamo visto i nostri amici picchiati in modo violento. Tornati con la polizia, il gruppo di aggressori è scappato. Prima ci hanno minacciato di morte e ci hanno fatto segno di un’arma nascosta in un borsello. Non so se fosse vero. Ma il segno era inequivocabile. Abbiamo presentato denuncia perché un fatto così grave non può passare in silenzio».

– aggressione omofoba a Palermo
– violenza senza motivo
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