Come la chiesa di Sant’Antonino a Palermo si è trasformata in un luogo di incontro e protesta
500 firme per maggiore sicurezza
La chiesa di Sant’Antonino a Palermo è diventata il luogo simbolo di un’iniziativa di protesta e di richiesta di maggiore sicurezza nel quartiere circostante. Questa mattina, nel salone della chiesa, il prefetto di Palermo Massimo Mariani ha ricevuto 500 firme raccolte per chiedere interventi mirati a garantire una maggiore sicurezza nella zona della stazione e della via Oreto.
L’iniziativa è stata promossa dai frati insieme al vice presidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao, e ha coinvolto commercianti, residenti e magistrati del quartiere. La consegna delle firme è avvenuta in seguito a una serie di iniziative, tra cui una fiaccolata e la raccolta di firme, culminando poi in quest’incontro con il prefetto.
Durante l’incontro, i partecipanti hanno segnalato diverse criticità presenti nel territorio, tra cui la presenza di locali aperti fino a tarda notte, la diffusione della microcriminalità e l’assenza di controlli, soprattutto durante la notte. In particolare, è stata evidenziata la mancanza di presidi nella zona pedonale di via Maqueda, dai quattro canti alla stazione.
Il prefetto Mariani ha preso nota delle segnalazioni e delle preoccupazioni espresse dai partecipanti, assicurando di essere consapevole della situazione e del lavoro da svolgere. Ha anche garantito l’istituzione di pattuglie appiedate e un maggiore impegno da parte della polizia municipale per garantire il rispetto delle regole e la sicurezza nella città di Palermo.
Prospettive future
L’incontro si è concluso con l’impegno da parte del prefetto di continuare a seguire da vicino la situazione e di garantire incontri frequenti per verificare il lavoro svolto e quanto ancora deve essere fatto per garantire maggiore sicurezza nella città.
L’iniziativa e l’incontro presso la chiesa di Sant’Antonino evidenziano il ruolo centrale che questo luogo può assumere come punto di incontro e di protesta per la comunità locale. La partecipazione attiva dei cittadini e l’impegno delle istituzioni sono fondamentali per affrontare le problematiche legate alla sicurezza e al benessere della città.
In questo contesto, la chiesa di Sant’Antonino si conferma non solo luogo di preghiera, ma anche spazio di dialogo e impegno civico, rappresentando un esempio concreto di come la comunità possa mobilitarsi per il bene collettivo.
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