Associazione criminale smantellata: la consegna di telefoni cellulari e droghe nelle carceri italiane
Un giro di affari illecito di oltre 100mila euro in appena tre mesi
La squadra mobile della questura di Asti, in collaborazione con la Procura di Asti e il supporto dei poliziotti di Napoli, Agrigento e Viterbo, ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone in diverse province d’Italia. L’accusa riguarda la partecipazione a un’associazione per delinquere finalizzata alla consegna di telefoni cellulari nelle carceri di Asti, Saluzzo, Agrigento, Catania, Ascoli Piceno, Benevento, Teramo, e Ariano Irpino, con un giro di affari illecito di oltre 100mila euro in soli tre mesi (settembrea
Le persone coinvolte, Simone Iacomino (già in carcere ad Agrigento), Veronica Virgilio e Salvatore Sbrescia (residenti a Napoli), Vasil Dziatko (a Viterbo), riuscivano a consegnare cellulari, schede sim e caricabatterie utilizzando droni, dietro la direzione dei detenuti che indirizzavano le manovre del velivolo dall’interno del carcere. I dispositivi venivano poi rivenduti ai detenuti a 1.000 euro gli smartphone e 300 euro i microtelefoni.
Esiti delle indagini
L’indagine ha portato all’intercettazione di ventuno utenze e all’ascolto di oltre diecimila telefonate. Inoltre, ha portato al sequestro di due droni e più di sessanta tra sim, telefoni, microtelefoni e strumenti. Nel novembre scorso l’associazione aveva consegnato al carcere di Benevento anche sostanze stupefacenti, che sono state sequestrate. A dicembre sono stati effettuati due arresti con il sequestro di otto microtelefoni. Sbrescia e Dziatko sono stati arrestati in flagranza con ulteriori quindici microtelefoni, un drone e un cellulare, utilizzati per le consegne.
Conclusioni
La squadra mobile della polizia di Asti ha arrestato Simone Iacomino, Veronica Virgilio, Salvatore Sbrescia e Vasil Dziatko, membri di un’associazione per delinquere finalizzata alla consegna di materiale vietato all’interno dei penitenziari. Il gruppo ha accumulato un giro d’affari di 100 mila euro tra settembre e dicembre 2023, con la consegna di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti nelle carceri di varie province italiane.
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