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3 banditi condannati per assalto, sparatoria e furto 100mila euro

Furto milionario e sparatoria in città: la sentenza della Corte d’Appello

Derubricato in resistenza a pubblico ufficiale: la decisione della quarta sezione della Corte d’Appello

Fu un colpo decisamente in grande stile, come da tempo non se ne vedevano in città, quello messo segno il primo agosto del 2015 all’ufficio postale “Guarnaschelli” di corso dei Mille, con un bottino da 100 mila euro e una sparatoria con la polizia. Se le condanne a 10 anni e 8 mesi per la rapina ai danni di un furgone portavalori della “Sicurtraser” sono ormai definitive, per tre banditi era ancora in ballo, invece, l’accusa di tentato omicidio nei confronti dei poliziotti. Oggi la quarta sezione della Corte d’Appello ha deciso di derubricarla in resistenza a pubblico ufficiale e di infliggere un anno (in continuazione con l’altra condanna) agli imputati.

La sentenza è stata emessa per Gaetano Castiglione, Gianluca De Biasio e Salvatore Bruno, dopo un annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione, che aveva invece confermato le condanne per la rapina. Sul tentativo di omicidio i giudici si sono espressi in maniera contrastante: in primo grado il gup – che aveva processato i tre, difesi dagli avvocati Antonio Turrisi e Filippo Gallina, Miria Rizzo e Calogero Vella, con l’abbreviato – aveva disposto l’assoluzione, mentre in appello il verdetto era stato ribaltato. Adesso il reato è stato derubricato.

Quel giorno, alle 8.30 in punto, la banda entrò in azione: uno dei banditi aveva aggredito alle spalle la guardia giurata che stava scendendo con i 100 mila euro (mai ritrovati). Rapidamente, però, era arrivata la polizia e, secondo la Procura, i rapinatori non avrebbero esitato ad aprire il fuoco e a sparare alle volanti per assicurarsi la fuga. Le perizie balistiche – una è stata svolta anche durante questo secondo processo d’appello – non sono riuscite tuttavia a chiarire nulla sulla dinamica della sparatoria, tranne che i rapinatori avrebbero sparato un solo colpo. Le versioni di due agenti, sentiti nei vari gradi di giudizio, erano poi contrastanti. E, proprio alla luce di questi dubbi, la Cassazione aveva ordinato un nuovo processo per chiarire il punto.

Castiglione venne arrestato subito perché era caduto da un motorino ed era rimasto pure gravemente ferito. Bruno fu fermato invece una settimana dopo e ha sempre negato la sua partecipazione al colpo. De Biasio fu bloccato il 18 agosto dello stesso anno.

– il primo agosto del 2015
– resistenza a pubblico ufficiale
– tentato omicidio


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