L’accelerazione della transizione energetica in Italia porterebbe a un aumento dell’occupazione e del Pil fino al +2,2% nel 2050, riducendo anche significativamente il debito pubblico. Pianificare una transizione dopo il 2030 comporterebbe gravi conseguenze sui sistemi produttivi e finanziari, aumentando le disuguaglianze. L’inazione porterebbe a un aumento delle temperature di oltre 3°C nel 2050 e a un crollo del 30% del Pil. Il Rapporto di Primavera dell’ASviS evidenzia la necessità di agire ora per evitare una catastrofe futura.
Asvis, con la transizione +2,2% di Pil 2050, con l'inazione -30%
PAAN
Economia