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Un “salva precari” per il Comune: così sì spera nelle stabilizzazioni

#Catania

ROMA – Ormai a Catania non si sa più in che lingua dirlo: al massimo tra un paio d’anni non ci saranno più i lavoratori per tenere aperti gli uffici. Saranno andati tutti, o quasi, in pensione, considerando che l’ultimo concorso pubblico per il Comune è stato bandito all’inizio degli anni Novanta. Così, a tentare di mettere una pezza su un buco di personale di proporzioni macroscopiche, ci pensa l’ex sindaco del capoluogo etneo. Salvo Pogliese, da Roma, progetta la stabilizzazione dei precari con contratti a tempo determinato assunti negli ultimi anni negli uffici che dipendono da Palazzo degli elefanti. In totale, circa 120 unità, arrivate in municipio con obiettivi specifici (per lo più, la progettazione legata al Pon Metro, ma non soltanto) e che, se la mossa del senatore di Fratelli d’Italia dovesse andare in porto, possono brindare a una futuribile firma a tempo indeterminato.

Sono questi, infatti, i giorni dove in Parlamento si discute del decreto legge sull’”attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc)”. Un pacchetto di “semplificazioni”, come le definisce il governo, che accorcia i tempi per ottenere una lunga serie di autorizzazioni. Tra le pieghe degli emendamenti che il Senato ha elaborato e che, passato il vaglio della continenza con il decreto, arriveranno al voto, ce ne sono 3 firmati dal senatore Pogliese. L’ex Sindaco, sospeso per effetto della legge Severino dopo una condanna in primo grado per peculato e poi dimessosi dalla carica di sindaco di Catania, non dimentica il capoluogo etneo. Ed è alla città dell’elefante che guarda con i testi che, lui spera, riusciranno a passare il vaglio del parlamento e a divenire legge.


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