taglia centinaia di istituti scolastici in Sicilia, ha scatenato polemiche e tensioni in tutta la regione. I dirigenti scolastici, i sindaci e le comunità locali si oppongono fermamente a queste soppressioni che rischiano di compromettere la qualità dell’istruzione e il futuro dei giovani siciliani.
Molti accusano l’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano, di aver favorito la provincia di Palermo a discapito delle altre province, evidenziando un chiaro favore verso la propria città di provenienza. In particolare, a Catania si è creato un caso politico riguardante l’accorpamento dell’Aeronautico Ferrarin al Nautico Duca degli Abruzzi, che ha sollevato sospetti di favoritismi e nepotismo.
Le comunità locali dei monti Sicani, di Adrano, Biancavilla, Caltagirone, Randazzo, e molte altre città si oppongono fermamente alle soppressioni e agli accorpamenti, denunciando le conseguenze negative che queste decisioni potrebbero avere sulla qualità dell’istruzione e sull’economia locale.
Il documento proposto dalla conferenza provinciale a Palermo sembra favorire la provincia capoluogo a discapito delle altre, alimentando un clima di sfiducia e di disuguaglianza tra i territori.
Le decisioni prese dalla conferenza regionale hanno generato polemiche anche all’interno dei singoli comuni, come ad Augusta, Pachino, Noto, Santa Teresa di Riva e tanti altri, che si sono visti sottrarre istituti scolastici e risorse educative senza alcuna giustificazione plausibile.
La situazione sembra essere molto critica in tutta la regione, e le decisioni prese dalla conferenza regionale sembrano aver generato più problemi che risolverli. La mancanza di trasparenza e di confronto con le istituzioni locali ha creato un clima di scontento e di protesta che rischia di compromettere la tenuta sociale della regione.
Resta ancora top secret il verbale dell’ultima riunione della conferenza regionale sul dimensionamento della rete scolastica, e i cittadini siciliani chiedono trasparenza e chiarezza su queste decisioni che influenzeranno il futuro dei loro figli e delle loro comunità. Sperano che il confronto e il dialogo possano portare a soluzioni condivise e equilibrate, che tengano in considerazione le peculiarità e le esigenze di ciascun territorio.
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