Siracusa Scoppia grana al Vermexio, il Comune e in default e deve risarcire 2,6 milioni di euro

Adesso si fa sul serio il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha ordinato la nomina di un altro commissario ad acta per l’ottemperanza da parte del Comune capoluogo alla decisione con cui il Cga nel 2020 ha ordinato l’aggiornamento del canone per la gestione della spazzatura solidi urbani, proposto dalla società Igm Rifiuti Industriali srl, ipotizzando un risarcimento di 2 milioni e 600 mila euro al lordo dell’Iva.
Con la decisione resa il 18 ottobre 2021 il Consiglio ha stabilito l’accoglimento del 1º appello di ottemperanza con le determinazioni dell’ammontare del risarcimento che il Comune dovrebbe all’Igm. In quella decisione il Cga disponeva “che il Comune proceda al pagamento da determinare (…) in contraddittorio con il ricorrente nel termine di sessanta giorni”.
Il 5 aprile scorso il direttore generale del territorio e dell’ambiente della regione Emilia Romagna, che fu nominato commissario, ha fatto conoscere al Consiglio che non avrebbe potuto assumere i compiti di commissario ad acta allegando una valida motivazione. Il 2 maggio il Comune ha annunciato di avere formulato la propria offerta, che offerta non era stata accettata dalla controparte.
L’Igm ha depositato una memoria con cui ha insistito nella richiesta di sostituzione del Commissario ad acta dovendosi considerare il Comune inadempiente di fatto e “ribadendo di considerare assolutamente incongrua l’offerta formulata dall’Ente locale”. Il Collegio, non essendo stato trovato il patto tra le parti, un commissario ad acta nel dirigente generale del Ministero dello sviluppo economico.
La controversia risale al 15 gennaio 2003 quando il Comune ha affidato all’Igm Ambiente la concessione del servizio di igiene urbana, che comprende i servizi relativi alla gestione di immondizia urbani e assimilati (attività di spazzamento, raccolta e trasporto della spazzatura urbani e assimilati, raccolta differenziata, disinfezione, disinfestazione e derattizzazione).
Il rapporto contrattuale, alla scadenza quinquennale, e proseguito agli stessi patti e condizioni in virtù di successivi atti di proroga, i quali venivano adottati a partire dal 2011 attraverso ordinanze contingibili e urgenti. L’Igm Rifiuti industriali, che nel frattempo ha sostituito la Igm Ambiente, ha fatto appello al Tar ipotizzando un risarcimento di 2 milioni e 600 mila euro al lordo dell’Iva.