Scontro Parco Etna vs Soprintendenza: rischio revoca concessioni 4 anni

Il conflitto tra il Parco dell’Etna e le istituzioni regionali

Il Parco dell’Etna è al centro di una disputa con la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania, l’assessorato del Territorio e dell’Ambiente e l’Assessorato dei Beni culturali di Palermo riguardo alla procedura di rilascio del nulla-osta per le opere da realizzare intorno al vulcano.

La questione del nulla-osta paesaggistico

Secondo la Soprintendenza e i Dipartimenti dell’Ambiente e dei Beni Culturali, è sempre obbligatorio ottenere il via libera paesaggistico dal Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale o dalla Soprintendenza. Tuttavia, il Parco dell’Etna sostiene di non essere tenuto a seguire questa procedura, citando una norma regionale in vigore.

Il coinvolgimento delle istituzioni e della giurisprudenza

Di fronte a questa controversia, i tre ordini etnei di architetti, ingegneri e geometri hanno chiesto l’intervento del presidente della Regione, Renato Schifani, per evitare un potenziale conflitto legale e la deriva verso una burocrazia eccessiva.

Inoltre, la giurisprudenza amministrativa ha preso posizione sull’argomento, confermando l’orientamento del Parco dell’Etna sul rilascio del nulla-osta come atto valutativo omnicomprensivo, volto ad assolvere alla funzione di tutela dell’interesse paesaggistico. Questo potrebbe essere risolutivo del conflitto e aprire la strada a investimenti privati e pubblici, bonus fiscali, contributi pubblici e opere del Pnrr per i comuni coinvolti.

Le implicazioni per i comuni coinvolti

Sono ben 20 i comuni che ricadono nel territorio del Parco dell’Etna e che potrebbero essere coinvolti in questa disputa, con potenziali danni economici rilevanti. Pertanto, la risoluzione di questo conflitto è di fondamentale importanza per la tutela del patrimonio naturale e culturale della regione.

– Parco dell’Etna
– Autorizzazione paesaggistica
– Consiglio regionale


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