Familiari di Roberta Siragusa contro il sindaco Fiore: “Siamo persone umane, non mostri”
La tragedia che ha colpito la famiglia Siragusa ha lasciato una ferita incolmabile, ma la madre di Pietro Morreale, Antonina Zoida, si è finalmente sfogata pubblicamente dopo anni di silenzio. Rivolgendosi al sindaco Franco Fiore, la donna ha espresso tutto il suo rammarico per le dichiarazioni che hanno ferito profondamente la sua famiglia. Si è definita una madre con senso civico, morale e tanta umanità, cercando di far capire al sindaco e alla comunità di Caccamo che anche loro sono persone umane, prima di essere etichettati come mostri e orchi.
La difesa della madre di Pietro Morreale non si è fatta attendere. Antonina Zoida ha elencato una serie di punti che, secondo lei, dimostrerebbero l’innocenza del figlio. Tra le prove citate, c’è un video consegnato dai Ris di Messina, che mostrerebbe Pietro distante quasi 27 metri dal momento in cui Roberta Siragusa è stata colpita dal fuoco. La madre ha sottolineato anche alcune incongruenze nelle motivazioni della corte di primo grado e ha evidenziato l’assenza di segni di violenza nel corpo di Roberta, secondo la TAC effettuata.
La signora Zoida ha poi spiegato che, nonostante la tragedia, la sua famiglia ha sempre sostenuto che, se suo figlio avesse commesso un errore, avrebbe dovuto pagare. Tuttavia, con il protrarsi delle indagini, sarebbero emerse prove a favore di Pietro, che al momento sta scontando la pena per omissione di soccorso e occultamento di cadavere.
L’accusa di un gesto malsano da parte della ragazza a un altro essere umano che è innocente è stata ribadita con forza dalla madre di Pietro, ma ha anche espresso la volontà di continuare a credere in una giusta giustizia, non basata su opinioni mediatiche.
Le parole del sindaco di Caccamo, Franco Fiore, non sono andate incontro alle richieste della famiglia Morreale. Fiore ha ribadito che Pietro ha commesso un crimine efferato e che la giustizia ha fatto il suo corso, affermando che la famiglia Siragusa potrà sempre contare sulle istituzioni e sulla comunità caccamese. Ha inoltre sottolineato l’assenza di qualsiasi gesto di pentimento o scuse da parte di Pietro Morreale e dei suoi familiari.
In conclusione, la lotta contro la discriminazione sociale e la violenza di genere rimane un obiettivo importante per le istituzioni, che si impegnano costantemente per promuovere relazioni sociali serene e pacifiche tra i cittadini e per prevenire ogni forma di violenza, coinvolgendo le donne e agendo con le associazioni.
– Antonina Zoida
– Pietro Morreale
– Roberta Siragusa
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