Messina Denaro, si cerca un covo anche a Palermo
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Come riportato da fonti investigative, le inchieste si sarebbero estese anche a Palermo, dove sarebbero state fatte perquisizioni nei quartieri di Ballarò e di San Lorenzo. Le ricerche sono state condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, insieme con i colleghi del Comando Provinciale di Trapani, allo scopo di individuare eventuali luoghi dove il latitante Matteo Messina Denaro possa trovare rifugio.
Le ricerche sono state condotte in seguito alle informazioni raccolte dai militari del Comando Provinciale di Trapani, che hanno identificato alcune persone che sarebbero in stretto contatto con il latitante. Sono persone che potrebbero essere in grado di fornire segnalazioni utili sulla sua posizione.
Le ricerche a Palermo sono parte di una più ampia operazione di contrasto alla criminalità organizzata, in modo particolare alle organizzazioni mafiose siciliana. Matteo Messina Denaro è ricercato da più di 20 anni e si presume che sia ancora in Italia. Le forze dell’ordine stanno cercando di individuare i suoi possibili rifugi, cosi da poterlo arrestare il prima probabile.
L’operazione di ricerca di Messina Denaro è parte di una più ampia strategia di contrasto alle organizzazioni mafiose siciliana, che prevede anche l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e l’utilizzo di tecnologie avanzate. Si spera che l’operazione possa portare presto all’arresto del latitante.
Il latitante, noto come il “padrino Corleonese”, è stato messo agli arresti il 16 gennaio dopo aver trascorso più di un decennio in latitanza. Secondo le inchieste, il sospetto si trovava alla clinica La Maddalena per iniziare un ciclo di chemioterapia, che si presume abbia scelto come punto di appoggio per prevenire di dover viaggiare da Campobello di Mazara, dove era stato scoperto il luogo dove aveva vissuto nel corso della latitanza.
Le autorità hanno condotto un’indagine approfondita per rintracciare l’uomo, che è stato accusato di vari reati tra i quali associazione mafiosa, riciclaggio di soldi e traffico di stupefacenti. Nel corso della latitanza, il sospetto ha cambiato a più riprese il suo aspetto e ha adottato una serie di identità false.
L’arresto è stato probabile grazie all’impegno delle forze dell’ordine, che hanno lavorato in stretta cooperazione con le autorità locali. La cattura del latitante è stata un importante progresso nella lotta alla criminalità organizzata e ha dimostrato che le forze dell’ordine sono in grado di rintracciare e arrestare anche i criminali più ricercati.
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