Mafia, la casa rimane al Comune: 70mila al figlio di don Tano

PALERMO – I giudici della seconda sezione della corte d’assise di Palermo, presieduta da Vincenzo Terranova, hanno stabilito che il casolare appartenuto ai familiari del boss Gaetano Badalamenti rimarrà al Comune di Cinisi che dovrà dare, in solido con l’Agenzia dei beni sequestrati, 71.000 euro agli eredi del capomafia: Leonardo Badalamenti, Vito Badalamenti e Teresa Vitale.
Nel 2020 una decisione aveva disposto la restituzione dell’palazzo al secondogenito del boss, Leonardo Badalamenti. La Corte d’Assise, infatti, si era accorta di un errore di trascrizione del numero di una particella e, pur avendo confermato la confisca di molti altri beni dei Badalamenti, per il casolare di contrada Uliveto aveva deciso la revoca della misura e la restituzione dell’immobile al proprietario. Ne era nata una controversia tra il Comune di Cinisi, difeso dall’avvocato Antonio Ruffino, e i successori del capomafia.
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