Una donna nigeriana ha raccontato di essere stata costretta a prostituirsi in Italia dalla mafia nigeriana con affiliati a Palermo. Nonostante la condanna dell’uomo denunciato dalla vittima, la corte d’assise di Palermo l’ha definita “una prostituta volontaria”, rientrando nella categoria delle “sex-worker” che scelgono di fare la prostituzione anziché svolgere lavori poco remunerativi. Questa sentenza ha sollevato polemiche sul sessismo del sistema giudiziario italiano.